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Morisia, i fiori di cera

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Morisia, i fiori di cera

Una pianta rara di Sardegna e Corsica e il suo modello in cera realizzato dall'artista botanica Cristina Delunas

Morisia monanthos (Viv.) Asch. (Angiosperme, Brassicaceae)

Una specie da proteggere

La morisia è presente solo in pochi siti della Sardegna e della Corsica ed è perciò inserita nelle "Liste Rosse" nazionali fra le specie a rischio di estinzione.

Entrambe le isole sono caratterizzate da un elevato numero di endemismi, cioè specie a distribuzione circoscritta che spesso necessitano di misure di protezione a causa dell'impatto delle attività umane sugli habitat naturali.

Curiosità della morisia è che i peduncoli dei fiori si piegano verso il basso e spingono i frutti nel suolo, permettendo la maturazione e la germinazione dei semi; per questo motivo alla specie è stato attribuito anche il nome di Morisia hypogea.

Giuseppe Giacinto Moris

Il nome del genere, Morisia, è stato dedicato a Giuseppe Giacinto Moris (1796-1869), direttore dell'Orto Botanico dell'Università di Torino, che nel 1822 fu incaricato di studiare la flora della Sardegna, allora parte del regno sabaudo.

Egli trascorse sull'isola circa sette anni, impegnato nelle ricerche che portarono alla pubblicazione della "Flora Sardoa" (1837-59).

L'opera, rimasta incompiuta, è costituita da tre volumi, con 111 tavole che illustrano le specie nuove per la scienza o le più interessanti di questa regione.

Dal vero alla cera: l'arte di modellare

I due modelli della morisia nelle collezioni MRSN

La tecnica della ceroplastica ha reso famosa l'Italia presso le più prestigiose corti europee fra Settecento e Ottocento e per secoli ha legato la rappresentazione artistica a quella scientifica tridimensionale: infatti il materiale e l'abilità del ceroplasta consentono di ottenere perfette rappresentazioni di vegetali e animali e di loro organi.

Dopo l'esposizione per "Collezioni minime" che li ha mostrati al pubblico a Palazzo Lascaris di Torino, i due modelli della pianta e dei dettagli morfologici realizzati in cera dall'artista botanica Cristina Delunas sono entrati a far parte delle raccolte di materiali 3D della Sezione di Botanica del MRSN.

Morisia and the wax modelling


An uncommon species made of wax

Morisia lives in siliceous sandy soils, from sea level up to 1,200 meters. It is uncommon and found only in a few sites in Sardinia and Corsica; it is included in the national "Red List" of endangered species. The two islands are characterized by a high number of endemic species, that is species with limited distribution which often require protective measures due to the impact of human activities on natural habitats.

Curious feature of morisia is that the stems of the flowers bend down and push the fruit into the soil, allowing the maturation and germination of seeds.

The genus name, Morisia, was dedicated to Giuseppe Giacinto Moris (1796-1869), director of the Botanical Garden of the University of Turin, who in 1822 was charged to study the flora of Sardinia, formerly part of the kingdom of Savoia. He spent on the island about seven years engaged in the research that led to the publication of "Flora Sardoa" (1837-59). The work, left unfinished, consists of three volumes with 111 plates illustrating the new species or the most interesting ones about flora of Sardinia.

The plant and morphological details of its parts were made of wax. The technique of wax modeling has made Italy famous among the most prestigious European courts in the eighteenth and nineteenth centuries and has linked the artistic and the scientific three-dimensional representations. In fact the material and the ability of the wax modeller allow to obtain perfect representations of plants and animals and their organs.

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