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Semi di Campanula. Foto A. Pistarino. Semi di Campanula. Foto A. Pistarino.

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Le pteridofite

Collezioni e ricerca botanica: le pteridofite

Tra le collezioni vegetali avviate nel 1983 dal Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino è stato previsto anche un erbario di pteridofite, per studiare e documentare le felci e le piante affini. Obiettivi della collezione sono il miglioramento della ricerca floristica, la formazione di nuovi specialisti e l'assistenza dei ricercatori che si occupano di questi vegetali spesso poco studiati. Il museo acquisisce e prepara anche esemplari vivi ed essiccati da utilizzare per esposizioni museali, attività di divulgazione e formazione di nuovi specialisti.

L'erbario

L'erbario pteridologico MRSN è formato da due sezioni, una dedicata alla flora di tutto il mondo e una dedicata al Piemonte. Per la gestione degli esemplari è stata scelta la codifica sistematica proposta da Pichi-Sermolli del 1977. Per l'ordinamento delle varie entità il museo utilizza e contribuisce ad aggiornare la banca dati sviluppata dal Royal Botanic Gardens di Kew e dal Missouri Botanical Garden. Per lo studio della flora italiana è stata elaborata una lista basata sui lavori di Dino Marchetti, integrata in base al progredire degli studi.

La schedatura digitale permette ricerche per: collezione, specie, raccoglitore, località e anno di raccolta.

Il laboratorio

Molti esemplari di pteridofite, tra cui le numerose forme ibride, possono essere identificati solo in un laboratorio attrezzato. Nel laboratorio pteridologico annesso all'erbario è possibile studiare gli esemplari vivi ed essiccati grazie a un microscopio associato alla fotocamera digitale e con la consultazione della documentazione specialistica e degli esemplari dell'erbario locale e mondiale.

Le piante critiche e quelle immature vengono mantenute in coltura in vaso nel laboratorio stesso o in altre aree museali idonee.

La ricerca floristica

Il programma di ricerca dedicato all'aggiornamento della Flora del Piemonte sono stati analizzati e informatizzati centinaia di dati contenuti nelle pubblicazioni scientifiche e nei principali erbari, tra cui quello dell'Università di Torino. In seguito sono state sviluppate campagne di studio sui siti meno esplorati e raccolte di nuovi materiali di studio per le specie critiche, per la flora urbica di Torino e per l'analisi delle specie esotiche o coltivate potenzialmente invasive. I risultati delle ricerche sono in corso di elaborazione, inseriti nelle banche dati regionali o pubblicati su riviste scientifiche.

Mostre e divulgazione

Con il programma di ricerca museologica "Vita Vegetale" sono stati ideati e realizzati esemplari idonei alle esposizioni, come gli exsiccata inclusi in lastre di resina trasparente.

Per la preparazione di nuovi specialisti e di amatori qualificati vengono condotti corsi di pteridologia e sviluppate tesi di laurea relative allo studio delle felci del Piemonte. Oltre alla documentazione fotografica effettuata durante le campagne di raccolta, nei Giardini Botanici e sugli esemplari d'erbario, nel 2015 è stata avviata la produzione di materiale illustrato e videoclip dedicati al riconoscimento delle felci e delle piante affini.