Luigi Bellardi nasce a Genova il 18 maggio 1818 ed è nipote del botanico Carlo Ludovico Bellardi, esploratore appassionato della flora del Piemonte e della Savoia.
Nonostante l'evidente inclinazione verso le scienze naturali, per volere della famiglia, si laurea in Giurisprudenza e la sua carriera ha inizio nella pubblica amministrazione dove, per tre anni, lavorerà al ministero della Guerra.
Ma la passione lo porta già in giovanissima età a raccogliere e classificare molti materiali attinenti alla mineralogia e alla paleontologia. I risultati di quegli studi, messi insieme in due memorie e pubblicati dall'Accademia delle Scienze di Torino, gli valsero l'incarico di assistente nel Museo di Mineralogia dell'Università di Torino, allora sotto la direzione del geologo Angelo Sismonda.
Per Bellardi è quella l'occasione per estendere anche ad altri ambiti le sue ricerche. Dal 1849 comincia a studiare i molluschi fossili e successivamente si dedica all'entomologia.
Il suo interesse si concentra sulle specie dell'ordine dei Ditteri del Piemonte, alcune classificate in seguito col suo nome: "Da oltre due lustri nelle ore che mi rimangono libere dalle occupazione del mio ufficio, io raccolgo i Ditteri del Piemonte, dei quali ho già nella mia collezione molte migliaia, d'individui...".
Nello stesso periodo si presenta l'occasione di "avere sott'occhio varie migliaia di Ditteri del Messico... raccolte dal Signor Enrico di Saussure, di Ginevra, nel viaggio biennale che ha fatto recentemente attraverso le varie interessanti regioni di quella singolarissima contrada."
I campioni di questa e di altre collezioni già esistenti a Torino furono descritti nel 1859 nel Saggio di ditterologia messicana.
Dovette invece abbandonare l'idea di pubblicare quello sui Ditteri del Piemonte.
Luigi Bellardi, nominato conservatore al Museo geologico di Torino, per trent'anni insegnò al liceo Gioberti storia naturale, materia inserita nel 1848 nelle scuole secondarie del Regno sabaudo.
L'insegnamento a tempo pieno non gli impedì tuttavia di dedicarsi all'attività scientifica. E così nel 1853 riesce a far stampare un Catalogue raisonné dei fossili nummulitici della contea di Nizza cui ne segue, a distanza di due anni, un secondo Catalogo ragionato dei fossili nummulitici dell'Egitto esistenti nel Regio Museo di mineralogia di Torino.
Nel 1872 ha inizio la stesura dei risultati delle sue ricerche nelle Memorie dell'Accademia delle Scienze di Torino che costituiranno anche i primi cinque volumi della monografia I molluschi dei terreni terziari del Piemonte e della Liguria, sicuramente il lavoro più importante di Bellardi, pubblicati a Torino dal 1873 al 1888.
Per la sua rilevanza scientifica, quest'opera venne ripresa dal suo allievo Federico Sacco che completò il sesto volume, rimasto incompiuto a causa della morte del suo maestro, e portò a termine la pubblicazione di 30 volumi che si protrasse fino al 1904.
Luigi Bellardi morì a Torino il 17 settembre 1889.
La sua collezione entomologica è attualmente conservata al Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino.