Il Museo Civico Archeologico e di Scienze Naturali di Alba fu fondato nel 1897 su iniziativa del professore Federico Eusebio, archeologo.
Il Museo nasce come raccolta storico-archeologica dei reperti, di origine preistorica e romana, rinvenuti nel sottosuolo della città e dei suoi dintorni.
Dal 1972 i contenuti del Museo si arricchiscono degli aspetti naturalistici locali.
La città di Alba si dota pertanto di un museo che fornisce al visitatore la testimonianza del divenire storico e naturalistico del proprio territorio.
Il percorso naturalistico del museo è introdotto da due impronte fossili di una grande foglia (cm 130 x 150) della palma Sabal major, al centro della quale è fossilizzato il pesce Alosa elongata.
Questo notevole reperto, estratto dalle Marne di Sant'Agata Fossili di Roddi d'Alba, ricorda il clima caldo delle passate epoche geologiche, quando la terra albese era bagnata dalle acque del Golfo Padano e sulle sue sponde cresceva una lussureggiante vegetazione subtropicale.
Questa splendida lastra rappresenta le tre sezioni alle quali sono dedicate le sale di Geologia, Zoologia e Botanica.
A causa dell'ampiezza delle collezioni, un grande numero di fossili, di animali e di vegetali non ha trovato posto nelle vetrine, ma è stato ordinato nei magazzini ed è a disposizione degli studiosi.
Si stima che i reperti visibili al pubblico siano appena il 5% dell'intero patrimonio.
I reperti delle vetrine sono sottoposti a turni di ostensione e vengono rinnovati e sostituiti periodicamente.
Il patrimonio museale viene costantemente incrementato con reperti provenienti da scavi archeologici e ricerche naturalistiche sul territorio.
Le sezioni naturalistiche del Museo albese sono un motore di ricerca e polo culturale di primaria importanza nel contesto regionale e hanno prodotto una grande mole di studi.
Collezioni
Sezione di Geologia: Sala "Carlo Sturani"
La sala di Geologia accoglie le collezioni di geopaleontologia e mineralogia.
La collezione geopaleontologica è introdotta da una carta geologica che illustra l'origine e la costituzione delle colline delle Langhe e del Roero.
Le Epoche più rappresentate sono l'Oligocene, il Miocene (Tortoniano e Messiniano) e il Pliocene
Del Piano Tortoniano (11 – 7 m.a.) si possono ammirare:
- grandi echinidi Toxopatagus
- impronte (ittioliti) di vari pesci ossei, alcuni dei quali sono risultati nuovi per la scienza e sono serviti per la descrizione di entità in precedenza sconosciute.
- banchi di cheppie (Alosa elongata)
- aggressivi pesci sciabola (Lepidipus sp.)
- denti di squali (Isurus hastalis)
Del Piano Messiniano (7 – 5.3 m.a.) si possono ammirare:
- cristalli di gesso
- alcuni esemplari di foglie. La collezione di filliti messiniane comprende oltre 4000 campioni. Tra questi ci sono forme tipiche di regioni calde (Cinnamomum, Liquidambar, Glyptostrobus...) e altre entità (Quercus, Castanea, Fagus, Carpinus, Ulmus...)
- centinaia di campioni di fauna. Tra questi pesci ottimamente fossilizzati (Gobius ignotus, Atherina spp, Spratelloides lemoinei, Aphanius crassicudus), libellule (un campione è servito da tipo per la descrizione della nuova specie Oryctodiplax gypsorum) e molte specie tuttora indeterminate.
Di Epoca pliocenica (5,3-2,6 m.a.) si possono ammirare:
- microscopici foraminiferi, echinidi, coralli, granchi, molluschi
- collezione di conchiglie: varie decine di migliaia di esmplari riferibili a oltre 800 specie. Ammirevole è lo stato di conservazione della generalità delle conchiglie che in vari caso hanno conservato la loro lucentezza e persino i colori originari
- resti di animali e vegetali terrestri. In particolare resti del grande mastodonte Anancus arvernensis raccolti a Montà.
La collezione mineralogica "Gian Paolo Piccoli" è una collezione mineralogica topografica del territorio alpino della provincia di Cuneo, dalla Valle Po alla Valle Tanaro (Alpi Cozie meridionali e Marittime).
È la più ricca e completa collezione esistente delle Alpi cuneesi e l'unica attualmente esposta al pubblico.
Sezione di Zoologia: Sala di Zoologia
La sala di Zoologia schematizza con un grafico murale le linee evolutive degli animali e passa poi in rassegna le numerose collezioni rappresentative dei gruppi zoologici dell'Albese:
- Invertebrati: sono presenti una collezione di molluschi terrestri e acquadulcicoli e una collezione entomologica con oltre 20.000 esemplari appartenenti a più di 2.500 specie.
I ricercatori del Museo hanno per primi studiato e descritto alcune di queste specie entomologiche, mentre per altre ne hanno dato la prima segnalazione in Piemonte. - Pesci, anfibi e rettili
- Collezione ornitologica, approntata dal canonico Giovanni Cerutti nel periodo compreso tra le due guerre mondiali.
E' ricca e molto interessante, utile a far conoscere quali ricchezze faunistiche possedesse l'Albese in un passato ancora recente e quanto del suo patrimonio naturale il territorio abbia perso nel volgere di pochi anni. - Collezione di mammiferi
Sezione di Botanica: Sala "Giacinto Abbà"
La sala di Botanica schematizza con un grafico murale le linee evolutive dei vegetali e passa poi in rassegna le numerose collezioni rappresentative dell'Albese:
- Funghi: si va dalle specie parassite, ai microscopici lieviti responsabili della fermentazione vinaria, ai funghi dei boschi e tartufi.
- Ambienti floristici e vegetazionali.
- Alberi e Flora: postazioni multimediali e interattive che illustrano le 71 specie floristiche a protezione assoluta.
- Erbario: il Museo conserva oltre 11.000 fogli di exiccata di Giacinto Abbà, religioso che tra il 1965 e il 1998 studiò la flora del Piemonte e in particolare delle Langhe.
I risultati delle sue indagini sono compendiati in un poderoso catalogo pubblicato a cura del Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino.
L'erbario del museo di Alba compare nell'Index Herbariorum, volume pubblicato a New York che fornisce i dati essenziali dei maggiori erbari del mondo.
Sezione di Antropologia
La sezione studia e conserva i reperti umani antichi provenienti dagli scavi archeologici effettuati sul territorio.
Valorizza e documenta le caratteristiche biologiche e culturali delle popolazioni locali nel loro divenire temporale, dalla preistoria al tardo Medioevo.
Particolare rilievo va dato alla serie di reperti più antichi, in quanto Alba rappresenta un caso unico nell'Italia nord-occidentale per l'alta concentrazione di siti di epoca pre-protostorica che hanno restituito resti umani.
La sezione collabora con gli istituti universitari.
Attività
Il Museo propone:
- attività didattica per le scuole;
- mostre temporanee, conferenze e incontri;
- collaborazioni con i musei di Bra, Carmagnola e Vezza d'Alba e con le istituzioni culturali Amici del Museo "Federico Eusebio" e la sezione piemontese della Società Italiana di Malacologia (S.I.M.);
- attività di ricerca svolta da conservatori e ricercatori volontari;
- attività editoriale, con cui vengono pubblicati i risultati delle attività di ricerca del Museo.