Zoologia

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Zoologia

Lo sapevi

che gli invertebrati costituiscono il 90% della biomassa animale del pianeta e sono la componente predominante in termini di biodiversità?

Cosa viene conservato nella Sezione Zoologia?

Sono conservate le prestigiose collezioni storiche provenienti dai Musei di Zoologia e di Anatomia Comparata dell’Università di Torino (esemplari antecedenti al 1980), nonché raccolte recenti, ottenute grazie a campagne di ricerca, scambio e acquisto, che appartengono al MRSN.

Perché le collezioni sono prestigiose?

Numerosità e peculiarità degli esemplari, appartenenti a quasi tutti i gruppi animali, nonché un elevato numero di tipi (esemplari su cui sono state descritte nuove specie) e di reperti appartenenti a specie estinte o in via di estinzione rendono le collezioni importanti strumenti per le ricerche tassonomiche, ecologiche e conservazionistiche.

Foto di Tucano toco (Ramphastos toco)
Tucano toco,  Ramphastos toco

Altre collezioni di Invertebrati

Complessivamente sono oltre 30.000 gli esemplari dell’Università degli Studi di Torino e Oltre 20.000 esemplari recenti. Tra questi è presente il gruppo degli Echinodermi (ricci di mare, stelle marine, oloturie, ecc.), in particolare studiato dallo zoologo torinese Enrico Tortonese (1911-1987) e il gruppo dei Crostacei, studiato da Giuseppe Nobili (1877-1908) e da Alceste Arcangeli (1880–1965). Altre collezioni comprendono reperti e gruppi meno noti.

Esemplare di Pandinus Sp. conservato nella sezione Zoologica del Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino
Pandinus sp.
Foto di Salamandra lanzai
Salamandra di Lanza, Salamandra lanzai

Quando e come si sono formate le collezioni?

La costituzione delle raccolte storiche è iniziata nella prima metà del Settecento ed ha assunto rilevanza internazionale nei primi dell’Ottocento, grazie alla collaborazione di illustri zoologi, che hanno studiato il materiale proveniente da acquisti, scambi, donazioni e spedizioni da Asia minore, Africa equatoriale e America meridionale.

I recenti incrementi, a opera del MRSN, sono, invece, frutto di attività di ricerca in Italia, in America meridionale e in Madagascar e di acquisti finalizzati ad attività ostensive.

Geco dalla coda piatta di Sikora
Geco dalla coda piatta di Sikora, Uroplatus sikorae

Quali i protagonisti principali?

In ordine di tempo:

  • un medico, con spiccato interesse per la zoologia, Giovanni Battista Bianchi, fonda il Museo di Zoologia dell’Università di Torino nel 1739 ;
  • due zoologi, che ne sono stati direttori (Franco Andrea Bonelli e Giuseppe Gené) ne incrementano la rilevanza scientifica a partire dagli inizi dell’Ottocento;
  • un altro medico-zoologo, Filippo De Filippi, effettua una eccezionale raccolta di materiali durante un viaggio intorno al globo, compiuto dal 1865 al 1867 a bordo della Regia Pirocorvetta Magenta, tanto da rendere necessaria la trasformazione della sezione di Anatomia comparata dell’Università di Torino, fondata dallo stesso De Filippi nel 1848, in museo a sé stante nel 1891;
  • l’erpetologo Mario Giacinto Peracca (1861–1923) è stato un grande tassonomo che ha contribuito ad arricchire e studiare le collezioni di anfibi e rettili del Museo, grazie anche alla sua rete di contatti con zoologi e naturalista dell’epoca, tra cui George A. Boulenger del British Museum – Natural History (oggi Natural History Museum) di Londra;
  • lo zoologo e divulgatore scientifico Michele Lessona e l’erpetologo ed entomologo Lorenzo Camerano resero il Museo uno dei primi d’Europa per l’impulso dato alle ricerche tra la seconda metà dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento. In particolare, in quell’epoca si formò un gruppo invidiabile di specialisti, ampiamente riconosciuti a livello mondiale.

A partire dal dopoguerra le collezioni del Museo furono meno utilizzate a causa dei mutati orientamenti di studio dei ricercatori, che non diedero seguito alle campagne di raccolta che avevano caratterizzato le attività di ricerca morfologico-descrittive e comparative e, di conseguenza, alla preparazione e allestimento dei materiali.

In tempi più recenti l’urgenza di incrementare gli studi tassonomici e di carattere conservazionistico hanno contribuito a rilanciare la missione dei musei di storia naturale nell’ambito della conoscenza del nostro pianeta, e le collezioni sono nuovamente diventate, anche con l’utilizzo di strumenti integrativi, strumenti ineguagliabili per la comprensione della biodiversità.

E gli insetti?

La eccezionalità, per numero e rarità degli esemplari, della collezione di insetti del MRSN ha reso opportuna l’istituzione della Sezione ENTOMOLOGIA.

15.000

esemplari e un centinaio di preparati osteologici e anatomici provenienti da tutto il mondo compongono la collezione ittiologica storica;

2.500

esemplari provenienti in gran parte dalle acque dolci piemontesi e dall’Oceano Atlantico costituiscono la collezione ittiologica recente;

37.000

esemplari annovera la collezione erpetologica, la più vasta fra quelle dei vertebrati;

12.000

esemplari e 300 preparati osteologici e anatomici provenienti da tutto il mondo compongono la raccolta erpetologica storica;

25.000

esemplari per la collezione erpetologica di recente acquisizione, con una notevole rappresentanza dell’erpetofauna italiana, malagasy e sudamericana.

I voucher specimen

Gli esemplari conservati, denominati “voucher” in termine tecnico, sono reperti raccolti nel corso di attività di studio e di censimento. Si tratta di reperti estremamente importanti in quanto consentono di ottenere informazioni che ben difficilmente potrebbero essere ottenuti con altri sistemi (fotografie, video, registrazione, analisi del DNA ambientale, ecc.).

La raccolta di nuovi voucher è un’attività imprescindibile e in qualche modo caratteristica dei musei di storia naturale e consente di ottenere, anche a distanza di molti decenni o secoli, informazioni cruciali, utili per la descrizione di nuove specie, per confermare la presenza e/o la distribuzione di una specie in un determinato territorio, nonché per documentare la genesi di patologie emergenti, come è stato recentemente dimostrato per il COVID-19 (vd http://www.piemonteparchi.it/cms/index.php/territorio/musei/item/3546-dalle-collezioni-scientifiche-un-aiuto-per-studiare-il-virus)

Collezione Invertebratologica

Come sono conservati nel MRSN?

Gli invertebrati sono conservati sia a secco, sia in alcool.

Da quali gruppi zoologici è composta la collezione di Invertebrati?

La collezione di Invertebrati comprende un numero eccezionale di reperti, appartenenti a vari gruppi tassonomici, il più cospicuo dei quali è rappresentato dai Molluschi, che formano la collezione malacologica.

Malacologia = branca della Zoologia che studia i Molluschi.

La collezione malacologica comprende un nucleo storico dell’Università degli Studi di Torino, costituita da oltre 330.000 esemplari, provenienti da tutto il mondo. Molti di questi sono stati studiati dal malacologo Carlo Pollonera (1849 – 1923) il quale descrisse numerose nuove specie. Questi esemplari sono tutti conservati a secco.

Sono conservati, inoltre, 70.000 esemplari raccolti più di recente da ricercatori e da personale del MRSN.

Esemplare di Conchiglia regina conservato presso la collezione invertebratologica
Conchiglia regina, Aliger gigas

Altre collezioni di Invertebrati

Complessivamente sono oltre 30.000 gli esemplari dell’Università degli Studi di Torino e Oltre 20.000 esemplari recenti. Tra questi è presente il gruppo degli echinodermi (ricci di mare, stelle marine, oloturie, ecc.), in particolare studiato dallo zoologo torinese Enrico Tortonese (1911-1987) e il gruppo dei crostacei, studiato da Giuseppe Nobili (1877-1908) e da Alceste Arcangeli (1880–1965). Altre collezioni comprendono reperti e gruppi meno noti.

Collezione Ittiologica

Cosa significa ittiologica?

Ittiologia = ramo della zoologia che riguarda lo studio dei pesci osteitti (pesci ossei) e condroitti (pesci cartilaginei)

Di cosa si compone?

La collezione storica consta di circa 15.000 esemplari, conservati in massima parte in alcol, e da un centinaio di preparati osteologici e anatomici provenienti da tutto il mondo e valorizzati negli importanti contributi di Enrico Tortonese (1911-1987);

La collezione recente consta di circa 2.500 esemplari conservati in alcol, provenienti in gran parte dalle acque dolci piemontesi e dall’Oceano Atlantico.

Collezione Erpetologica

Cosa significa erpetologica?
Erpetologia = ramo della zoologia che riguarda lo studio dei rettili e degli anfibi.

Ha molti esemplari?
È la più vasta fra quelle dei vertebrati presenti al MRSN: oltre 37.000 esemplari.

Come è suddivisa?
Raccolta storica:

  • 12.000 esemplari conservati in alcol e in minima parte a secco per esposizione;
  • 300 preparati osteologici e anatomici provenienti da tutto il mondo, portata nella seconda metà dell’Ottocento a dimensioni ragguardevoli, soprattutto grazie all’attività di Mario Giacinto Peracca;

Collezione di recente acquisizione: circa 25.000 esemplari, con una notevole rappresentanza dell’erpetofauna italiana, malagasy e sudamericana. La collezione malagasy rappresenta una delle più ricche in Europa ed è il risultato dell’attività di ricerca sul campo del conservatore Franco Andreone e di suoi collaboratori nell’arco di oltre un trentennio.

Rhombophryne regalis
Rospo smeraldino, Bufotes balearicus

Collezione Ornitologica

Cosa significa ornitologia?

Ornitologia = branca della zoologia che studia la biologia degli uccelli
La collezione ornitologica conservata presso il MRSN è costituita da due nuclei principali: il primo è rappresentato dalle “collezioni storiche chiuse”, di proprietà dell’Università di Torino e provenienti dall’ex Museo di Zoologia dell’Università di Torino e, in parte minore, del Museo di Anatomia Comparata dell’Università di Torino; il secondo comprende esemplari di proprietà della Regione Piemonte provenienti da acquisizioni o donazioni effettuate a partire dal 1980. Essa costituisce quella che viene definita una “collezione aperta”.
Il blocco della collezione storica è costituito da circa 21000 esemplari rappresentanti circa 6000 specie da tutti i continenti.
L'elevato numero di esemplari-tipo (492) le conferisce un indiscutibile significato storico e scientifico. Gli esemplari sono stati acquisiti in un periodo temporale di circa 150 anni e cioè dai primi dell’800 sino alla metà del 900. Provengono da raccolte mirate, donazioni, acquisti, scambi con altre istituzioni scientifiche e da numerosi viaggi intrapresi in varie parti del globo.

Bucero rossiccio,Buceros hydrocorax
Pinguino saltarocce, Eudyptes crysocome

Collezione Teriologica

Cosa significa teriologica?
Teriologia o mammalogia = branca della zoologia che studia la biologia dei mammiferi

Che cosa compone la collezione del MRSN?

  • Esemplari naturalizzati, preparati in pelle o conservati in alcol, provenienti da svariate aree geografiche;
  • Reperti osteologici (scheletri e parti di essi), di esemplari vissuti nei serragli e nei giardini zoologici reali di Torino.

Qual è la collezione più completa?
La serie degli orsi, nella quale figurano quattro esemplari dell’orso dagli occhiali, Tramarctos ornatus, dell'Ecuador è la più completa in Italia.

Canguro grigio orientale, Macropus giganteus

INFORMAZIONI

Franco Andreone
Conservatore
Referente collezione erpetologica e ittiologica

franco.andreone@regione.piemonte.it
Tel. +39 011 4326306

Luca Ghiraldi
Referente collezione ornitologica e teriologica

luca.ghiraldi@regione.piemonte.it
Tel. +39 011 4326326

Roberta Tota
Referente collezione invertebratologica

roberta.tota@regione.piemonte.it
Tel. +39 011 4325614

Sezione Zoologia
zoologia.mrsn@regione.piemonte.it

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