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LO SAPEVI

che al MRSN puoi ammirare meraviglie naturali che a breve potrebbero scomparire?

Tra le specie vegetali in lista rossa, redatta dall’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) per le categorie a rischio di estinzione, una vive sulle Alpi Marittime italo-francesi.

Cos’è? Perché potrebbe estinguersi?

Iniziamo col Perché

Il Piemonte, regione con la più alta diversità floristica d’Italia, conta diverse specie minacciate d’estinzione dovute a cambiamenti ambientali provocati dalle attuali dinamiche socio-economiche e di utilizzo del suolo ad esse associate.

Ora vediamo di cosa si tratta

Si tratta di un “relitto glaciale”, sopravvissuto fino ai nostri giorni in stazioni di rifugio, adattandosi al particolare habitat delle fessure su pareti silicee verticali.

Per decenni è stata considerata un’entità mitica e immaginaria; nessuno, infatti, riusciva a trovarla, finché fu rinvenuta nel 1823.

È un essere delicatissimo e molto raro, che cresce dai 1950 ai 3200 metri di quota. Ecco a voi la straordinaria Saxifraga florulenta Moretti!

Etimologia del binomio scientifico

Saxifraga, da sáxum = sasso e da frángo = rompere.
Cresce su rocce, dove riesce a insinuare le radici in piccole fessure e, crescendo, a spezzare le pietre.
Florulenta = fiorita
Moretti = Scoperta al Colle della Finestra, fu descritta per la prima volta da Giuseppe Moretti, nell’opera Tentativo diretto ad illustrare la sinonimia delle specie del genere Saxifraga indigene del suolo italiano, in Giornale di fisica, chimica e storia naturale, vol. 6, Pavia, 1823, pp. 460-466.

Nome volgare: Sassifraga dell’Argentera; in francese Saxifrage à nombreuses fleurs, Saxifrage à mille fleurs o Saxifrage du Mercantour

Interesse conservazionistico:
eletta pianta simbolo del Piemonte dalla Società Botanica Italiana (Garbari F., 20191);
in Italia è vulnerabile (IUCN Comitato Italiano, Rossi et al., 20132);
in Regione Piemonte è a protezione assoluta (L.R. 32/1982);
in Francia è LC = a minor rischio (IUCN, Comitato Francese, 2018).

Foto di una Saxifraga, eletta pianta simbolo del Piemonte dalla Società Botanica Italiana
Foto di Marziano Pascale
Foto di Marziano Pascale

Curiosità

Si riteneva fosse estinta, ma fu ritrovata fiorita sui pendii rocciosi della Rocca dell’Argentera, a circa 2500 m s.l.m., dal botanico alpinista Paolo Ballada di Saint Robert durante l’ascesa della Cima dei Gelas, nel 1864. Lo stesso la rinvenne, nel 1865, anche sul versante del Monte Orosa (canalone di Lourousa), località oggi assimilata al gruppo della Cima Argentera, a circa 10 km a nord-ovest dalla precedente località.

Saint-Robert sollecitò la platea botanica elencando alcune curiosità caratteristiche di questa pianta, chiedendosi come fosse riuscita a sopravvivere alle glaciazioni.

Dopo un lentissimo accrescimento, che dura dai 30 ai 75 anni, tempo durante il quale la pianta vive sotto forma di rosetta basale, fiorisce e disperde i suoi semi una volta nella vita.

Il MRSN custodisce il campione di Saxifraga florulenta raccolto da Saint Robert nel 1865 sulle Alpi Marittime.

Mappa di diffusione della Saxifraga

+95.000

Esemplari tra campioni essiccati e immagini scientifiche

31.000

Esemplari essiccati di flora spontanea del Piemonte

36.900

Esemplari, di cui 2.584 piemontesi, di piante vascolari, funghi, licheni e briofite

22.610

Esemplari di spermatofite, suddivisi tra Flora Mondiale e Campanulacee (8.980 di Piemonte e Valle d'Aosta)

3.500

Campioni della spermatoteca-carpoteca (semi e frutti) (3D)

36.900

campioni della xiloteca (legno) (3d)

3.000 esemplari di pteridofite (2D); 50 esemplari di funghi (2D); 30 esemplari di alghe (3D); 5.400 licheni (3D); 4651 briofite (4303 della Val Sangone)

Da che cosa sono composte le collezioni della sezione Botanica del MRSN?

Le collezioni comprendono circa 95.000 elementi fra campioni essiccati e immagini scientifiche.

Da quali esemplari sono composte le collezioni di vegetali essiccati?

Le collezioni di vegetali essiccati sono costituite da piante a seme, felci, muschi, licheni, funghi e alghe, in parte allestiti su fogli d'erbario e in parte conservati come elementi tridimensionali.

I campioni rappresentano la flora spontanea e coltivata di tutto il mondo; in parte derivano da raccolte in campo, in parte da donazioni, scambi internazionali e acquisti.

Le collezioni sono iscritte dal 1984 all'indice mondiale degli Erbari come Herbarium MRSN.

Le collezioni di vegetali essiccati

Quali collezioni compongono l'Erbario del museo?

a) Collezioni chiuse [senza incremento]

  • Abbà - Piemonte (circa 10.000 esemplari di piante vascolari)
  • Sella - Europa (2.539 esemplari, di cui 1.129 dal Piemonte, di piante vascolari)
  • Bono (Istituto Missioni Consolata) - Flora mondiale (circa 8.000 esemplari: piante vascolari, funghi, licheni, briofite)
  • Erbario Chartreuse 1899 - Francia (634 esemplari di piante vascolari)
  • Lanza - Italia, Europa (9.852 esemplari, di cui 163 dal Piemonte, di piante vascolari)
  • Val Sangone - Piemonte (5.275 esemplari di piante vascolari)
  • Erbari di botanici piemontesi (A. Soldano, M. Pascale: più di 3.200 campioni di piante vascolari)
  • Donazione dell'Ente di gestione delle Aree protette del Po piemontese (2.324 campioni di piante vascolari)
  • Donazione del Museo di Storia Naturale e delle Apparecchiature Scientifiche "Don Bosco" del Liceo Valsalice di Torino (circa 3.500 campioni di piante vascolari)

b) Collezioni aperte [incrementabili]

  • Collezione Piemonte-Valle d'Aosta (circa 5.000 campioni di flora vascolare raccolti in Piemonte e Valle d'Aosta);
  • Erbario Generale della Flora vascolare mondiale (circa 13.000 campioni provenienti dai cinque continenti e dalle altre regioni italiane);
  • Collezioni minori di Briofite, Licheni, Funghi, Alghe, frutti, semi e legni come rappresentate nel grafico sopra.
Infografica delle collezioni compongono l'Erbario del Museo

La collezione di immagini scientifiche

La collezione di immagini scientifiche è costituita da migliaia di diapositive, immagini digitali, acquisizioni da steroscopio e fotografie di campo scattate durante la partecipazione a programmi di ricerca.

Perché sono utili?
Per la divulgazione e analisi dei particolari è indispensabile un ricco e complesso repertorio di immagini botaniche.

La collezione di immagini scientifiche

Collezioni Collina Torinese e Ostellino

L'ex Parco Naturale della Collina di Torino (nome attuale Aree protette Po piemontese) è costituito da due aree (Riserva Naturale Speciale del Bosco del Vaj e Parco naturale della Collina di Superga) che si estendono per 875 ettari e fanno parte della rete delle Aree Protette del Po Torinese.
Nell'aprile 2021 l'Ente Parco ha donato due collezioni d'erbario al MRSN:

1. La collezione dell'ambito territoriale della Collina Torinese
La raccolta è frutto di campagne di raccolta effettuate sulla collina di Torino da botanici e guardaparco dagli anni '90 fino al 2010.
L'idea di creare un erbario si deve a Roberto Pascal, ex dipendente dell'Ente Parco, il quale nel 2003, nel contesto di un progetto Alcotra Interreg IIIA di collaborazione transfrontaliera, finalizzato allo studio della Flora e degli habitat nelle Alpi occidentali del Sud, ha coordinato la realizzazione di uno studio floristico e vegetazionale che ha portato alla realizzazione di cartografie della vegetazione nel territorio dell'area protetta e di cartografie floristiche.

2. L'erbario Ostellino della Riserva Naturale della Garzaia di Valenza
La collezione, curata da Ippolito Ostellino, è costituita da campioni raccolti presso l'area piemontese della Riserva Naturale della Garzaia di Valenza.

Riorganizzazione, catalogazione e conservazione delle due collezioni.
Durante l'estate e l'autunno del 2021 lo staff della Sezione Botanica del MRSN, coadiuvato da tirocinanti della Scuola di Scienze della Natura dell'Università di Torino, ha provveduto al riordino e alla catalogazione dei campioni d'erbario (exsiccata) delle due collezioni, rendendole fruibili alla consultazione.

L'erbario di Fratel Giacinto Abbà:

flora piemontese e...
La collezione, acquistata dal MRSN nel 1989, è stata incrementata dallo stesso Abbà attraverso donazioni di nuove raccolte per complessivi 10.350 esemplari provenienti da Piemonte, Valle d'Aosta e Liguria.

...piante esotiche
La collezione è arricchita da campioni di specie originarie di altri continenti che si stavano naturalizzando in Piemonte.

Unificazione "virtuale" delle collezioni
Le raccolte di Abbà sono conservate in Istituzioni diverse. È stato, pertanto, necessario riunirle in un unico Catalogo che raccoglie:

  • l'Erbario del Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi dell'Università di Torino (4.000 campioni);
  • 9.800 campioni del Civico Museo Archeologico e di Scienze Naturali F. Eusebio di Alba;
  • 330 campioni del Museo Civico Craveri di Storia Naturali di Bra.

Erbario di Alfonso e Ada Sella

Donazione della famiglia Sella al MRSN nel 2005: 2.539 campioni raccolti in Italia, Francia e Croazia.

Una passione per gli erbari
Alfonso e Ada Sella, appassionati botanici, hanno raccolto, essiccato e preparato esemplari d'erbario che hanno ispirato la realizzazione di libri divulgativi e composizioni artistiche.
Le raccolte, effettuate nel trentennio 1954 – 1984, costituiscono un imponente "erbario scientifico" della flora spontanea d'Europa.

La donazione
Dopo la scomparsa di Alfonso Sella (2001), la famiglia donò l'erbario al MRSN, affinché fosse conservato, reso disponibile per la consultazione scientifica e utilizzato per incentivare la cultura botanica, in particolare delle nuove generazioni.
L'erbario comprende 2.539 fogli: (1 Algae; 2 Briophyta; 67 Pteridophyta; 9 Gymnospermae; 2.460 Angiospermae).

Eleganza e fragilità
I fogli, in cartoncino color avorio, sono decorati da un sottile riquadro e da un cartellino prestampato color seppia, compilato con grafia chiara ed elegante. Gli esemplari sono fissati con strisce adesive trasparenti e protetti da una velina.

Erbario Lanza

Benedetto Lanza, medico e naturalista fiorentino, ha dedicato la sua vita alla zoologia, studiando, in particolare, rettili e pipistrelli.
Ha inoltre realizzato un erbario con raccolte effettuate durante spedizioni di ricerca in Italia e all'estero e con materiale proveniente da scambi istituzionali.
La parte principale dell'erbario è stata acquisita dal MRSN ed è a disposizione degli studiosi.

Da cosa è costituito l'erbario?
da 10.446 esemplari: 51 tallofite, 543 pteridofite e 9.852 spermatofite. I campioni, raccolti tra il 1980 e il 2009, rappresentano oltre 3.500 diverse entità; da fogli di fine Ottocento, ottenuti attraverso scambi con il Museo di Storia Naturale di Goteborg.

Quali sono i "pezzi forti"?
Soprattutto le pteridofite e campioni di Toscana, Sardegna e Corsica.

I campioni provengono anche dall'estero?
Molti campioni provengono da Svezia, Spagna e Francia, ma non mancano esemplari provenienti da spedizioni in Australia, India, Tunisia e Arabia Saudita.

Erbario Spermatofite flora mondiale

13.000 esemplari provenienti da tutto il mondo, in continuo incremento.

Gli scambi di exsiccata – Flora da cinque continenti
Dal 1986 sono stati attivati scambi con istituzioni scientifiche di tutto il mondo per incrementare le collezioni dell'Erbario MRSN.
Sono stati inoltre inseriti nella collezione 3.559 campioni giunti in Museo con l'erbario Rea, acquistato nel 1987.

Esemplari esotici
Gli esemplari esotici costituiscono materiale di confronto per riconoscere specie di difficile identificazione. Alcuni sono piante coltivate nei parchi e nei giardini botanici, altri testimoniano il rinvenimento sul territorio italiano (ad eccezione del Piemonte e della Valle d'Aosta) di entità provenienti da altri continenti.
In questa collezione sono presenti due olotipi (esemplare di riferimento per la descrizione originale di un nuovo taxon) di Crassulaceae raccolti da uno specialista di piante grasse, Lorenzo Gallo, che ha scoperto due entità nuove per la Francia meridionale nel 2022

Dalla Pampa
Oltre un migliaio di esemplari, provenienti dai distretti argentini di La Rioja, Mendoza e della Provincia Pampeana, è stato acquisito sul finire degli anni '80 grazie ai rapporti di collaborazione tra il Museo e alcune Università sudamericane. In questa collezione sono presenti molte specie erbacee xerofile, adattate a forti venti, e arbusti spinosi.

Erbario Bono (Istituto Missioni Consolata)

Dal 2009, per iniziativa di Padre Giuseppe Bono, è conservata nel MRSN una parte dell'erbario dell'Istituto Missioni Consolata, secondo la seguente suddivisione:

  • i materiali di Venezuela e Africa sono confluiti nell'Erbario Tropicale di Firenze;
  • le altre raccolte di provenienza extra-europea e quelle provenienti da Europa e Italia sono state destinate al MRSN.

A questo materiale si è aggiunto un lotto di campioni raccolti da Padre Bono nelle Alpi Marittime (Piemonte e Liguria), in Valsesia e in Sardegna nella seconda metà del ‘900.

Gli esemplari superano le 8.000 unità e sono attualmente in corso di studio e di sistemazione.

Erbario Briofite

L'erbario Briofite è costituito di 4.651 esemplari, ottenuti sia con il programma di scambi internazionali (in prevalenza col Canada), sia da raccolte effettuate in Piemonte.
Le raccolte degli anni '70 del Novecento, effettuate in Val Sangone e sulla collina morenica di Rivoli-Avigliana (Valle di Susa), fanno parte dell'erbario del Giardino Botanico Rea, acquistato dal MRSN nel 1987.
Per il recupero e la valorizzazione di questa collezione sono stati necessari interventi di verifica, identificazione, sistemazione e catalogazione a opera degli specialisti René Schumacker e Zedněk Soldán.

Le raccolte sul campo – L'Erbario della Val Sangone
Persistenza di specie rare in Piemonte: un indice di elevata "diversità vegetale"
Negli anni 2002 e 2003, per valorizzare l'erbario della Val Sangone, in collaborazione con il biologo Luca Miserere, sono state effettuate nuove indagini sul territorio al fine di verificare se le stazioni delle specie a rischio di estinzione – elencate nelle "Liste Rosse" italiane ed europee – fossero ancora presenti. Molte sono state confermate e ne sono state individuate di nuove, a testimonianza della ricca "diversità vegetale" dell'area.
A seguito di queste ricerche è stato possibile allestire 556 campioni che hanno arricchito la collezione.

Al microscopio
Un corredo iconografico "microscopico": centinaia di dettagli di epatiche, muschi e sfagni
La maggior parte degli esemplari provenienti dalle raccolte in campo è stata fotografata al microscopio stereoscopico prima dell'essiccazione. In tal modo è stato ottenuto un archivio di quasi 900 immagini di dettagli delle foglie e degli organi riproduttivi. Parecchie di queste fotografie sono state inserite nel corredo iconografico del Catalogo delle Briofite della Val Sangone, pubblicato dal Museo nel 2005.

Erbario Campanulacee

Una famiglia ad ampia distribuzione a livello mondiale

Le Campanulaceae
Oltre 1.700 esemplari; più di vent'anni di indagini
All'inizio degli anni '90 è stata avviata la raccolta di esemplari appartenenti a questa famiglia con il progetto del MRSN "Campanulaceae: studi biosistematici, tassonomici e corologici", al fine di identificare campioni critici della flora italiana.
Attualmente sono documentate in questa raccolta 73 entità di provenienza europea.
Esemplari di questa famiglia sono presenti anche in altre collezioni dell'Erbario MRSN.

44 specie in Piemonte e Valle d'Aosta; oltre 1.200 campioni delle Alpi occidentali italiane
L'obiettivo delle ricerche era orientato a reperire materiale per studiare la distribuzione delle Campanulacee in Piemonte e in Valle d'Aosta. Sono documentate nelle collezioni MRSN 44 entità appartenenti a 6 generi: Campanula, Phyteuma, Adenophora, Jasione, Legousia e Trachelium.
I campioni di questa collezione sono circa 1.200 (circa 300 provenienti dalla Valle d'Aosta).

"Diversità vegetale": studi su polline e semi
I campioni d'erbario sono stati utilizzati per il prelievo e lo studio del polline; dagli individui in stadio di fruttificazione sono stati raccolti semi, in parte poi confluiti nella spermatoteca.
Per la raccolta di questi campioni, è stato significativo il contributo del personale dei Parchi Regionali piemontesi.

Frutti e Semi
Numero: 3.500 esemplari
Dimensioni: da pochi decimi di millimetro ad alcune decine di centimetri

Quali scopi ha questa collezione?

  • identificare specie critiche e integrare materiali di studio incompleti (indagini fioristiche e sistematiche);
  • rispondere a richieste di ornitologi, entomologi, paleobotanici e archeologi;
  • indagini forensi.

Da che cosa è composta?

  • 1.361 esemplari dell'erbario Rea;
  • un migliaio di campioni, derivati da scambi di semi vivi con il Giardino Botanico Rea.

Da dove provengono?

  • da piante coltivate negli orti botanici di tutto il mondo;
  • dalle Alpi occidentali (esemplari raccolti in natura).

La "diversità" della flora del Piemonte e della Valle d'Aosta è documentata da più di 300 campioni di frutti e di semi di famiglie diverse, anche di specie esotiche.
In correlazione con l'aumento dei campioni di Campanulaceae, sono state intensificate, da parte del personale e di collaboratori del Museo, le raccolte di semi di specie di questa famiglia (oltre 400).

Semi fossili
La spermatoteca conserva una collezione di 58 esemplari di frutti e semi fossili rinvenuti in diversi siti del Piemonte, tra cui affioramenti di argille ricche di resti vegetali presenti lungo il torrente Stura di Lanzo. Si tratta di una testimonianza della flora forestale del Pliocene di 3 milioni di anni fa, caratterizzata da essenze oggi estinte o presenti in continenti diversi dall'Europa (es. conifere del genere Glyptostrobus).

Erbario Licheni

Oltre 5.200 esemplari, provenienti da tutto il mondo

Dalle Alpi occidentali all'Argentina
La collezione di funghi lichenizzati conservata nell'erbario MRSN è formata da 5.246 esemplari risultanti da raccolte del personale e di collaboratori del Museo, da donazioni e scambi con istituzioni di aree europee ed extra-europee.

Piemonte e Valle d'Aosta
Una parte è stata acquistata nel 1987 con l'erbario del Giardino Botanico Rea: si tratta di 202 campioni, di cui 138 provengono dalla Val Sangone (Piemonte).
Circa 400 esemplari provengono da località di raccolta piemontesi e poco meno di 200 valdostane.

Groenlandia, Canada, Islanda e Isole Svalbard
Tra i reperti provenienti da aree a elevate latitudini settentrionali vi sono 100 esemplari della Groenlandia, altrettanti del Canada, 30 delle Isole Svalbard e 20 dell'Islanda settentrionale.
Per l'identificazione di numerosi campioni ci si è avvalsi del contributo di specialisti lichenologi.

Licheni di continenti diversi in esposizione al pubblico
I campioni sono stati utilizzati, in più occasioni, per mostre temporanee, prima fra tutte la mostra "Licheni" nel 1995, in cui questo gruppo di organismi è stato presentato al pubblico sotto diversi aspetti: dalla biologia, alla fisiologia, all'ecologia, e il loro utilizzo in farmacopea. Al fine di ottenere campioni per questa esposizione, nel 1994 è stata realizzata da Enzo Aimo della Società Lichenologica Italiana una campagna di raccolta in Argentina: 210 esemplari sono stati acquisiti per l'erbario MRSN, prevalentemente dalla provincia del Rio Negro, nella Patagonia nord-occidentale, ai piedi delle Ande.

Valsesia
Nel 2012 Gianfranco Rotti, collaboratore del Museo Calderini di Varallo Sesia, ha donato al MRSN la sua collezione di licheni rupicoli. La raccolta è formata da 3.600 campioni di licheni rupicoli che sono stati catalogati e cartellinati e documentano la ricchezza della flora lichenica della Valsesia.

Erbario Piemonte e Valle d'Aosta

7.800 esemplari

La raccolta, avviata con la costituzione della Sezione di Botanica nel 1983, documenta le ricerche floristiche svolte, nel corso degli anni, dal personale e da collaboratori del MRSN, si è accresciuta grazie a ricerche condotte in aree poco esplorate, come Canavese, Valli di Lanzo, Valle Soana e Valli Valdesi. Attenzione particolare è stata dedicata a gruppi sistematici che necessitavano di approfondimenti e ad alcune entità esotiche.

La Valle Stura di Demonte (CN)

Le indagini nella Valle Stura, in corso da alcuni decenni, ne documentano la flora con oltre 2.300 campioni.
L'esito delle ricerche sul campo e degli studi pregressi, che fanno parte della letteratura botanica dell'area, sono destinati a sfociare in un Catalogo delle specie custodite nel MRSN e in altre istituzioni, di prossima pubblicazione.

Erbario Chartreuse 1899

La Congregazione della Sacra Famiglia di Belley

L'erbario venne realizzato nel 1899 sul Massiccio della Chartreuse da un insegnante della Sacra Famiglia di Belley, per far scoprire ai propri allievi le ricchezze vegetali del territorio e trasmettere la capacità di ricercare, raccogliere e utilizzare le piante spontanee.

Cerimonia di premiazione all'Exposition Universelle di Parigi del 1900

Rilegato in 5 tomi, l'erbario venne presentato all'Exposition Universelle di Parigi del 1900 come lavoro scolastico collettivo e venne premiato per qualità della realizzazione e ricchezza di contenuti.
A inizio Novecento i Fratelli della Sacra Famiglia lo portarono in Piemonte e lo custodirono negli archivi di Villa Brea, a Chieri.
Nel 1992 venne donato al MRSN, affinché fosse conservato e messo a disposizione di pubblico e studiosi.

634 esemplari di piante essiccate

L'erbario contiene 634 piante essiccate e 21 stampe fotografiche del Massiccio della Chartreuse.
Sui fogli, accanto agli esemplari, sono stati trascritti i nomi botanici, i dati di raccolta e note relative agli usi nella farmacopea dell'epoca.

Erbario Valsalice

Nel 2023 il Museo di Storia Naturale e delle Apparecchiature Scientifiche
"Don Bosco" del Liceo Valsalice di Torino ha donato al MRSN una collezione di piante vascolari costituita da circa 3.500 fogli di erbario, la cui datazione è compresa nel periodo tra l'ultima metà del 1800 e i primi decenni del 1900.
Tra essi, un numero consistente di campioni è il frutto delle esplorazioni del militare e alpinista Conte Paolo Ballada di Saint Robert, sulle Alpi Marittime e sul Gran Sasso. Questi ultimi sono stati interamente fotografati.
La collezione è in corso di studio.

Approfondimento

Paolo Ballada di Saint Robert

Il Conte Paolo Ballada di Saint Robert (Verzuolo, 1815 – Torino, 1888), militare e alpinista, nel 1857 lasciò l’esercito con il grado di tenente colonnello per dedicarsi al mondo della scienza: i suoi studi in campo balistico e dell’artiglieria, delle scienze naturali, dell’ipsometria, della termodinamica, della meccanica sono testimoniati da numerose pubblicazioni. Si interessò anche di astronomia e letteratura. Nell’agosto 1863 prese parte alla scalata del Monviso – la prima effettuata da una cordata di alpinisti italiani – insieme al fratello Giacinto, al biellese Quintino Sella e al deputato calabrese-napoletano Giovanni Barracco. A quell’avventura fece seguito, qualche mese dopo, la fondazione del Club Alpino Italiano.

Nel campo delle scienze naturali, Saint Robert si interessò alla botanica e all’entomologia: durante l’ascesa della Cima dei Gelas, primo ad effettuarla nel 1864, segnalò la presenza di Saxifraga florulenta Moretti, ritenuta estinta.

All’interno della Torre, oggi visitabile, fatta da lui edificare a Castagnole delle Lanze, creò un museo zoologico. L’iniziativa, ulteriore dimostrazione della sua passione per i piccoli animali, gli valse il soprannome ‘l cunt di babi (il conte dei rospi).

Alcuni anni dopo la sua morte, l’erbario e la collezione entomologica furono donati (1897) al “Museo di Storia Naturale Don Bosco e delle apparecchiature scientifiche” del Liceo Salesiano Valsalice di Torino.

Dal 2023 l’erbario è conservato presso il MRSN ed è in corso di studio.

Socio dell’Accademia Nazionale dei Lincei, della Reale Accademia delle Scienze di Torino, della Società Italiana delle Scienze dei XL di Modena e del Regio Istituto Lombardo, Saint Robert fu decorato della Croce al merito di Savoia. In suo onore sono stati dedicata a Ovest del monte Gelas la cima St. Robert (2917 m) e il colle omonimo.

Fu uno dei primi scienziati a interessarsi alla fusione dei ghiacciai: già nel 1883, infatti, affermava che l’uomo è il principale responsabile del ritiro dei ghiacciai.

ANEDDOTO BOTANICO

Protagonisti principali: Augusto Gras e Paolo Ballada di Saint Robert
Dove e quando: durante la salita sulla Torre d’Ovarda, agosto 1872
Co-protagonisti: Giovanni Strüver e Michele Lessona

Saint Robert aveva attaccato, su una foglia di Carlina acanthifolia All., un biglietto che recava la seguente scritta: «All’amico Gras, S. Robert». Agli occhi del destinatario si trattava di un fiore talmente sgradevole da essere così descritto: «Deforma pianta dal lurido capo, a foggia d’una testa di Medusa», presenta un ricettacolo sproporzionatamente grande, è priva di fusto e assomiglia a «un letto nuziale senza piedi; le nozze vi si compiono senza pompa, senza sfarzo, senza colori … Fra le piante che nel volgo metterebbero più ribrezzo è da annoversarsi fuor dubbio la sovraccennata specie di Carlina».

Gras prese a congetturare a proposito del significato di quel biglietto: probabilmente si nascondeva un enigma o un indovinello, dal momento che, secondo la sua opinione, gli uomini del temperamento del conte non lasciavano nulla la caso, nemmeno una innocente burla.

Quando, nel corso dell’ascesa, si rincontrarono, Saint Robert donò a Gras un mazzo di fiori, composto dal ben più gradevole Lychnis Flos Jovis Lamck, svelando, in tal modo, l’arcano: con il primo fiore il conte aveva inteso rappresentare «le punzechiature, i motteggi, le mordaci ironie» tipiche del carattere di Augusto Gras, mentre il mazzo di fiori simboleggiava il «sentimento di salda e leale amicizia» che legava i due naturalisti-esploratori. (Gras A. in Saint Robert P. B. et al., 1873).

Dettagli di una Carlina acanthifolia, fotografia di Maria Grazia
Carlina acanthifolia All. (fotografia di Maria Grazia Lobba su https://www.actaplantarum.org/).
Immagine di una Lychnis flos-jovis, fotografia di Giuliano Salvai
Lychnis flos-jovis (L.) Desr. (fotografia di Giuliano Salvai su https://www.actaplantarum.org/)

INFORMAZIONI

Fabrizio Longo: +39 0114326348
fabrizio.longo@regione.piemonte.it

Alessandra Pepe: +39 011 4325642
alessandra.pepe@regione.piemonte.it

botanica.mrsn@regione.piemonte.it

Quante cose si possono imparare sul mondo naturale? Scoprilo al Museo Regionale di Scienze Naturali!